L'Arciconfraternita di San Biagio ha come edificio ecclesiastico di riferimento la Chiesa dell'Annunziata. Essa fu eretta nel secolo XV mentre nel XVIII secolo fu restaurata e modificata. Della probabile struttura gotica ad una navata, a presbiterio quadrato, restano ancora oggi possibili tracce nello slancio straordinario della struttura attuale e nella forma del presbiterio. L’attuale pianta a croce centrale con la coppia di campanili laterali in facciata si fa risalire ad un rifacimento Rinascimentale. Ma la sontuosa e magnifica veste architettonica e decorativa attuale è attribuita a Domenico Antonio Vaccaro e a G. Astarita. La facciata, straordinariamente mossa ed articolata tanto su scala globale quanto nei dettagli, è ritmata in tre moduli rettangolari sia in orizzontale che in verticale, conclusa nel timpano centrale e nelle due torri campanarie, di eccezionale slancio soprattutto in relazione alla modestissima larghezza dell’asse viario prospiciente. Tre portali timpanati danno accesso al vasto e solenne interno, a croce greca, con crociera centrale coperta da una slanciata cupola su tamburo cilindrico. Sulla controfacciata è la grande balconata, poggiante su un grande arco ribassato. L’altare maggiore, in marmi policromi, delimita il presbiterio quadrato, in cui è il bel coro ligneo settecentesco, la grande tela dell’Annunciazione (Sebastiano Conca). Appena più avanti, le due belle cantorie a balcone, simmetriche. Gli altri altari laterali (transetto e cappelle nella prima campata) conservano belle tele di P.Sarnelli (da destra: S. Leone Magno con una bella vista della città, Assunzione di Maria, Flagellazione di Gesù). Dal braccio destro della croce si accede ad una vasta cappella dalla bassa copertura a padiglione in cui sono la lapide sepolcrale del governatore spagnolo di Sessa Lopez de Herrera, un bellissimo altare settecentesco che continua in una vasta cornice marmorea a parete, al cui centro è una interessante tavola della pietà (fine sec. XV - primi sec. XVI). Altra reliquia delle antiche strutture della chiesa è la bella tavola tardorinascimentale di S. Agata, datata 1602, di Vespasiano Friozzo. Non mancano una statua a mezzo busto di San Biagio e quella del Cristo deposto.